ABSTRACT:
LA
GLOBALIZZAZIONE: SFIDA E OPPORTUNITÀ PER L’ANNUNCIO EVANGELICO
di Giovanni
Dalpiaz osb cam
Globalizzazione, modernità, contrasti tra culture. Il
mutamento della personale ed intima percezione di Dio è collegato
all’inesorabile influenza del progresso sociale e tecnologico. La
multiculturalità della Chiesa può aprire un nuovo spiraglio nella ridefinizione
dell’essere credenti.
1.
LA GLOBALIZZAZIONE: NUOVO ORIZZONTE DEL MONDO.
La globalizzazione, croce e delizia della nostra epoca,
sta dissolvendo i confini delineanti le differenze socioculturali delle macro e
micro società odierne andando, così, a ridefinire le nozioni di “spazio” e “territorio”. Immediatezza, velocità, interazione sono le nuove password
che permettono l’accesso a questo “Neofuturismo” che sta apportando profondi
cambiamenti nel modo di considerare i valori tradizionali legati al contesto
educativo, culturale e religioso.
2.
VERSO UNA NUOVA GEOGRAFIA DELLA PRESENZA ECCLESIALE.
Cattolico, dal latino tardo catholîcus,
dal greco katholikòs composto da
locuzione avverbiale kath’ òlū: universalmente. L’universalità della
Chiesa che, espandendosi dapprima in Europa, è riuscita, grazie ad un vivace
slancio missionario, a raggiungere Africa, America e Asia, viene coinvolta in
due tendenze derivate dalla ricollocazione geografica del cattolicesimo. Da una
parte, l’Europa e il Nord America appesantite dalla secolarizzazione e da un
progressivo disinteressamento verso le pratiche religiose, dall’altra, giovani
Chiese asiatiche e africane più dinamiche, ricettive e propositive.
3.
MARGINALITÀ DEL DISCORSO RELIGIOSO NELLO SPAZIO SOCIALE
EUROPEO.
Le società europee e nordamericane stanno attraversando
una fase di indifferenza nei confronti del discorso su Dio. Nella sua ricerca
di autonomia e indipendenza, l’uomo occidentale non avverte più la dimensione
verticale del rapporto col divino preferendo quell’orizzontalità più fluida e mobile
che gli permette di mettere in discussione pratiche teologiche e pastorali un
tempo incontaminate dall’informazione globale e, quindi, comunemente e
passivamente accettate. Dio è ancora una priorità? Il credere stesso dovrebbe
staccarsi dal fornire certezze ed essere più guida e vincastro per il
pellegrino errante.
4.
OLTRE LA SECOLARIZZAZIONE, VERSO UNA CATTOLICITÀ
MULTICULTURALE.
Nel Nord del mondo, si sta osservando l’indebolimento del ruolo sociale
della religione e della credibilità stessa della Chiesa nel suo ruolo
intercessorio, tra crisi devozionali e legami effimeri con la presenza
ecclesiale. Nel Sud del mondo, date le difficili condizioni di vita, le comunità
ecclesiali stano vivendo la loro primavera, ergendosi come punto di riferimento
contro ingiustizie e povertà. Esiste ancora un “centro” della cattolicità? La
globalizzazione, se usata con intelligenza, potrebbe essere un valido strumento
per unificare la poli-centralità della situazione religiosa contemporanea.
5.
FEDELI/MAGISTERO: L’ODORE DELLE PECORE E IL RICHIAMO DEL
PASTORE.
Il timore più grande delle generazioni più recenti è la perdita
della propria indipendenza e il sospetto che l’istituzione ecclesiale voglia
governare in tutto e per tutto ogni aspetto della loro esistenza. Si è diffusa,
per questo, la tendenza ad essere cattolici, sì, ma non troppo. Riconoscersi in
una comunità cattolica, senza vivere la Chiesa. Sfruttare correttamente gli
strumenti forniti dalla globalizzazione, elasticità di pensiero,
predisposizione ad un dialogo più educativo e chiarificatore potrebbero essere
i punti di partenza per ridefinire l’identità del credente.
Don Guido Innocenzo Gargano e Chiara Damia
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